Dopo essere già stato approvato in Senato, la Camera dei Deputati in data 18 luglio 2023 approva in via definitiva il Disegno di legge (DDL) di riforma del Codice della Proprietà Industriale, che rappresenta l’apice dei risultati raggiunti nell’ambito delle Linee strategiche di intervento sulla proprietà industriale per il triennio 2021-2023.

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Il provvedimento è stato elaborato con la finalità di perseguire due fondamentali obiettivi:

  1. il rafforzamento della competitività del sistema Paese e la protezione della proprietà industriale;
  2. la semplificazione amministrativa e la digitalizzazione delle procedure.

Principali interventi

Tra i molteplici interventi operati dalla riforma si segnalano, in particolare:

  • il rafforzamento della tutela delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine attraverso il divieto di registrazione di marchi evocativi, usurpativi o imitativi, anche azionando lo strumento dell’opposizione a presidio delle stesse IIGG;
  • il ribaltamento del c.d. Professor privilege, al fine di agevolare il trasferimento tecnologico al sistema produttivo, attraverso la previsione dell’attribuzione della titolarità delle invenzioni realizzate dal personale di ricerca in ambito universitario in prima battuta alla struttura di appartenenza e, solo in caso di inerzia di quest’ultima, al ricercatore;
  • la possibilità di pagare i diritti di deposito della domanda di brevetto non solo contestualmente al deposito della domanda, ma anche successivamente, entro un mese, come attualmente consentito da molti Paesi europei, dall’Ufficio europeo dei brevetti (EPO) e dall’Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (WIPO), mantenendo in ogni caso ferma la data di deposito.

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