L’essere riconosciuti titolari di un brevetto può produrre un vantaggio competitivo tale in alcuni casi da creare la fortuna dell’inventore. Ne sono un esempio Chester Carlson, inventore della xerografia, cioè il processo per fare fotocopie su carta comune, o Edwin Land, inventore della fotografia istantanea (Polaroid).

Meno fortunato fu invece Antonio Meucci, uno tra i più famosi inventori italiani, celebre principalmente per l’invenzione del telefono.

L’invenzione del telefono ed il caso Meucci vs. Bell

Attorno al 1854 Meucci costruì il primo prototipo di telefono (il “telettrofono”), ma a causa di gravi difficoltà finanziarie, non riuscì purtroppo a trovare denaro a sufficienza per brevettare la sua invenzione. Fu così costretto a presentare un brevetto temporaneo (caveat) da rinnovare di anno in anno al prezzo di 10 dollari, che riuscì a mantenere solo fino al 1873.

A brevettare il telefono fu invece qualche anno dopo Alexander Graham Bell, al quale Meucci si era rivolto in via confidenziale esponendogli la sua invenzione.

Per oltre un secolo, ad eccezione che in Italia, Bell è stato considerato l’inventore del telefono. Solo nel 2002 il Congresso degli Stati Uniti, attribuì finalmente i meriti dell’invenzione a Meucci, affermando che se avesse avuto sufficiente denaro per depositare un brevetto, Bell non avrebbe potuto registrare il suo.

Dopo oltre 100 anni dalla sua morte, Meucci si è dovuto accontentare di un riconoscimento morale, mentre Bell, con i ricavi derivanti dal brevetto, è riuscito a creare un impero economico finanziando i famosi Bell Laboratories in cui hanno lavorato decine di premi Nobel.

Quanto accaduto a Meucci dimostra che avere idee innovative è appagante, ma al fine di poter trarre il dovuto riconoscimento morale ed economico è fondamentale tutelare le proprie invenzioni con appositi strumenti di proprietà intellettuale quali il brevetto che consente al titolare del diritto di escludere terzi dal produrre, vendere, mettere in vendita o importare l’invenzione brevettata senza l’autorizzazione del titolare stesso in un determinato territorio e per un determinato periodo di tempo (20 anni).

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