Un recente studio congiunto dell’OCSE  (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e dell’EUIPO (Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale) evidenzia come l’e-commerce sia diventato una piattaforma chiave per l’acquisto di beni, tra cui purtroppo aumentano sensibilmente anche il numero delle contraffazioni. Il 56% dei sequestri doganali per prodotti contraffatti alle frontiere dell’UE riguarda infatti il commercio elettronico.

La pandemia da COVID-19 ha intensificato tale problema con le reti criminali che hanno reagito molto rapidamente, adattando le loro strategie per trarre vantaggio dalla situazione di crisi.

Il direttore esecutivo dell’EUIPO, Christian Archambeau, ha dichiarato: “Il commercio elettronico ha ampliato la scelta dei consumatori e ha offerto alle imprese nuove modalità flessibili di accesso al mercato. Allo stesso tempo, ci sono ampie prove che l’ambiente online ha anche attirato cattivi attori, che inquinano i canali di distribuzione dell’e-commerce con falsi. L’EUIPO sta lavorando fianco a fianco con una serie di player del commercio elettronico, titolari di diritti e partner istituzionali per aiutare a contrastare le violazioni online dei diritti di proprietà intellettuale.”

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